Il nevo displastico (nevo atipico, nevo a rischio melanoma, nevo di Clark) è una neoplasia pigmentata benigna della pelle con un alto rischio di trasformazione in un tumore maligno (melanoma). Il nevo displastico (DN) può insorgere a qualsiasi età, ma più la persona è anziana, maggiore è la probabilità. I nevi displastici possono essere multipli, il che è particolarmente tipico delle persone con nevi congeniti multipli, così come dopo un’eccessiva esposizione della pelle alla luce ultravioletta (artificiale o solare). Con la stessa probabilità, possono comparire sia negli uomini che nelle donne.

Fattori predisponenti

Non esiste una ragione precisa per la comparsa dei nevi displastici. È opportuno parlare di fattori predisponenti che, in varia misura, possono aumentare il rischio di neoplasie:

  1. Fattore genetico (ereditarietà): è stato riscontrato che la comparsa di nevi displastici può essere ereditata in modo autosomico dominante (sindrome dei nevi displastici). Tuttavia, questa non è l’unica ragione, poiché i nevi displastici compaiono in persone senza associazioni familiari;
  2. Radiazioni ultraviolette: gli ultravioletti artificiali o solari portano a una più rapida riproduzione delle cellule nevoidi (cellule del nevo), alla produzione di melanina (pigmento, il cui accumulo si nota nel nevo) e provocano anche una degenerazione maligna;
  3. Cambiamenti ormonali: le fluttuazioni ormonali nel corpo (in particolare gli ormoni sessuali, gli ormoni tiroidei e gli ormoni surrenali) possono influenzare la comparsa di nuovi nevi e la crescita di quelli esistenti;
  4. Anche le radiazioni ionizzanti e le lesioni cutanee possono provocare la comparsa o la crescita di nevi displastici.

La diagnostica

La diagnosi dei nevi displastici si basa sull’esame clinico, che comprende un esame di routine della formazione e la dermatoscopia. Se si sospetta una crescita maligna, è possibile eseguire una biopsia.

Sintomi

All’esame visivo del nevo displastico, si determina una macchia o un nodulo leggermente elevato. La formazione può essere simmetrica (ovale, rotonda, allungata) o di forma irregolare. La superficie del nevo ha una consistenza simile a quella della pelle normale, un aspetto liscio (fino a una superficie lucida), una piccola tuberosità o una desquamazione.

I confini del nevo displastico sono di solito sfumati (blurry), uniformi. Si può osservare una rugosità del bordo, che si riferisce a un segno sfavorevole.

Il colore del nevo displastico è molto variabile; possono esserci formazioni dal marrone chiaro al marrone scuro, quasi nero. Spesso sono presenti sfumature di rosso, rosa, blu. La distribuzione del pigmento è solitamente eterogenea. Può trattarsi di una graduale diminuzione dell’intensità del colore in direzione dal centro alla periferia, di eterogeneità del colore su tutta l’area, di macchie (con aree fino alla completa assenza di pigmento), della presenza di più colori o delle loro sfumature (policromia).

I peli sono spesso assenti o si nota una singola crescita rada.

Le dimensioni del nevo displastico di solito non superano i 10-15 mm, anche se possono verificarsi formazioni più grandi (fino a diversi centimetri). La crescita del nevo displastico è spesso lenta. Una crescita rapida è un segno sfavorevole e può significare la trasformazione del nevo in melanoma.

Alla palpazione del nevo displastico non si notano caratteristiche: la consistenza è quella di una pelle normale. Le sensazioni soggettive sono assenti, a volte è presente prurito (soprattutto dopo il trauma della formazione, l’esposizione alla luce ultravioletta).

Non esiste una localizzazione tipica per i nevi displastici: possono essere localizzati in qualsiasi regione anatomica.

Descrizione dermatoscopica

Con la dermatoscopia del nevo displastico si visualizzano i seguenti segni:

  • Alternanza di aree chiare e scure della rete pigmentaria;
  • eterogeneità della rete pigmentaria (rete pigmentaria atipica);
  • presenza di inclusioni irregolari di punti e globuli sullo sfondo della rete pigmentaria;
  • Globuli di varie forme, dimensioni e colori;
  • Asimmetria nel colore, nella struttura e nella forma;
  • Bordi irregolari;
  • Radianza periferica;
  • Policromia (3 colori);
  • Presenza di zone di ipopigmentazione e di zone prive di struttura, strutture di regressione.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale viene effettuata con neoplasie quali:

  • Iperpigmentazione post-infiammatoria;
  • Melanocitosi dermica congenita;
  • Nevo pigmentato (semplice o papillomatoso);
  • Emangioma;
  • Nevo blu;
  • Nevo di Spitz;
  • Carcinoma basocellulare pigmentato;
  • Melanoma.

Rischi

Il nevo displastico ha un elevato rischio di trasformazione in melanoma, soprattutto in presenza di radiazioni ultraviolette attive (fotodanneggiamento) o di traumi cronici. Segni di una possibile malignità: un cambiamento nell’aspetto (crescita attiva, cambiamento dei bordi, pigmentazione), la comparsa di sensazioni soggettive.

Tattica

Il nevo displastico è spesso quasi impossibile da distinguere visivamente dal melanoma in situ (lo stadio iniziale, “zero”, del melanoma), e quindi tali formazioni nella maggior parte dei casi devono essere rimosse con un esame istologico obbligatorio.

L’osservazione dinamica è possibile solo se il nevo displastico per lungo tempo non mostra segni di attività, e solo dopo la visita di un oncologo. Lo specialista stabilisce la possibilità di un ulteriore monitoraggio dinamico (i termini sono stabiliti individualmente, di solito almeno 1 volta al mese) o vengono fornite indicazioni per la rimozione.

L’asportazione è necessaria anche in caso di danni meccanici al nevo, di irradiazione attiva con radiazioni ultraviolette o ionizzanti, se si notano cambiamenti nel nevo stesso o se compaiono sensazioni precedentemente assenti – consultazione di un oncologo.

È necessario rimuovere quei nevi che sono soggetti a traumi costanti e cronici a causa di indumenti, gioielli o per le caratteristiche del lavoro professionale.

In caso di osservazione dinamica, è di grande utilità la fotofissazione delle neoplasie cutanee, che determinerà in seguito anche piccoli cambiamenti nell’aspetto del nevo.

I pazienti con nevi displastici sulla pelle richiedono una visita oncologica in primavera e in autunno (prima e dopo la stagione balneare). Si raccomanda anche la mappatura delle neoplasie cutanee, che semplifica notevolmente l’osservazione successiva, la ricerca di nuove formazioni o di modifiche di quelle esistenti.

Trattamento

Solo chirurgico (classico, con bisturi elettrico o radio) con esame istologico obbligatorio.

Il trattamento dei nevi displastici con metodi distruttivi (rimozione laser o criodistruzione) è controindicato.

Prevenzione

La prevenzione della comparsa di nevi displastici e della loro malignità consiste in un atteggiamento delicato e attento nei confronti della pelle:

  • Limitazione delle radiazioni ultraviolette (lettino abbronzante, abbronzatura solare);
  • L’uso di creme protettive durante i periodi di sole attivo;
  • Esclusione di traumi cutanei cronici;
  • Limitazione o esclusione delle radiazioni ionizzanti, rischi professionali;
  • Rispetto delle misure di sicurezza quando si lavora con fattori dannosi per la pelle;
  • Igiene personale e consapevolezza di base dei tumori della pelle.

Richiede inoltre l’esame regolare di tutti i nevi, la consultazione tempestiva di un medico o di un’altra persona.